“Bisogna provarci!”: verde zen e ikigai

Un venerdì alla fine di giugno 2018 passai la giornata così: ore 8.30 psicoterapia, ore 10-12 tirocinio di arteterapia presso un centro diurno a Uliveto Terme, ore 18-24 performance al Teatro Rossi Aperto di Pisa.

Alla fine, piacevolmente stanca ma ancora piena di energia (sì, è possibile!), andai a scambiare due parole con Giacomo Verde e gli chiesi: “come si fa a vivere sempre così?” e lui “bisogna provarci!”.

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Arteterapia tra specie compagne

Staffette, figure formate dai fili, schemi che vanno avanti e indietro, dare e ricevere, creare modelli, reggere la figura di filo non richiesta tra le mani, la responso-abilità: ecco cosa intendo quando parlo di restare a contatto con il problema nei mondi multispecie. Con-divenire – non divenire e basta – è il nome del gioco” (Donna Haraway)

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Trattato di culinaria per donne tristi, Héctor Abad Faciolince, Sellerio (1997) e il capo espiatorio

“Io non sono più preciso né pretendo di superare le mie maestre. La mia ambizione è cercare una soluzione alla tua malinconia e il vero cammino me lo indicò un grande poeta della fredda Inghilterra, colui che fece dire a uno dei suoi personaggi, quasi pazzo per eccesso di senno: ‘Dammi un’oncia di muschio, buon farmacista, per profumare la mia immaginazione’. Io non vorrei essere niente di diverso da questo, un buon speziale, un farmacista, il padrone delle ricette per profumare la tua fantasia.”

Trattato di culinaria per donne tristi, Héctor Abad Faciolince, Sellerio (1997)
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spilli colorati a simboleggiare obiettivi di arteterapia

#staysafe & arteterapia

Durante l’anno prendo appunti su quelli che potrebbero essere obiettivi stimolanti per l’anno successivo e il primo gennaio trascrivo ‘in bella copia’ il mio planning, sulla bacheca della stanza che uso come studio.

Gli obiettivi sono divisi per temi (benessere, lavoro, artivismo, relax), ogni tema ha una piccola pagina di taccuino, che viene fissata alla bacheca con degli spilli.

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Un mixaggio di emozioni

Nell’estate 2019 ho avuto occasione di conoscere la teoria pedagogica di Riccardo Massa (1945-2000) filosofo e pedagogista, fondatore della Facoltà di scienze dalla Formazione dell’Università di Milano-Bicocca.

Ho trovato molto interessanti le sue intuizioni sull’educazione come dispositivo e sul teatro come metafora pedagogica. Così ho provato ad applicarle, leggermente modificate, anche all’arteterapia per analizzare le emozioni che proviamo.

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Luce e colore

Un colore è l’effetto prodotto dall’unione di vari elementi : l’esistenza di un oggetto, un’illuminazione sufficiente, un occhio per vedere e, ultimo ma non meno importante, un cervello per interpretare.

Il colore è la luce riflessa da un corpo: i colori percepiti dall’occhio come chiari sono quelli le cui onde luminose sono quasi interamente riflesse dagli oggetti; un oggetto nero assorbe quasi tutte le onde luminose, mentre un oggetto bianco o chiaro le riflette.

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